Belgrado

INFORMAZIONI PRATICHE

Città molto spesso sottovalutata dai viaggiatori e poco considerata dagli itinerari turistici di chi propone e pianifica viaggi nel meraviglioso continente europeo, Belgrado meriterebbe a nostro avviso decisamente una maggiore attenzione, perché ricca di attrazioni e dotata di caratteristiche difficilmente riscontrabili in altre destinazioni.
 
Come accade per altri luoghi siti nella zona dei Balcani, del resto, anche la capitale serba sconta pregiudizi e una diffidenza immotivata da parte di moltissimi viaggiatori: chi arriva fin qui, invece, scopre tantissimi punti di interesse e tante belle sorprese, nonché un’atmosfera capace di generare un forte impatto emotivo per il difficile passato, anche recente, di questa regione.
 
Dopo Atene e Bucarest, Belgrado detiene l’area metropolitana più popolosa di tutta la parte Sud-orientale dell’Europa, contando circa 1 milione e 300 mila abitanti: si tratta dunque di una grande città che però consente ai visitatori di muoversi con facilità lungo le sue strade e di sfruttare anche la relativa vicinanza tra i maggiori luoghi di interesse.
 
Belgrado è infatti una città che si lascia scoprire anche con lunghe passeggiate, nonostante i mesi invernali presentino temperature abbastanza fredde, mentre nella bella stagione il clima non è mai troppo caldo e quindi fa propendere molti turisti per un viaggio tra la primavera e l’estate: in realtà anche nel periodo natalizio è molto bello vivere Belgrado per qualche giorno, magari aspettando anche l’arrivo del Natale Ortodosso, che viene festeggiato il 7 gennaio. Uno dei vantaggi per chi sceglie questa destinazione è la grande vicinanza all’Italia, cosa questa che permette di organizzare anche una vacanza last-minute, considerando che qui arrivano anche diverse compagnie low cost che propongono biglietti aerei a prezzi molto economici: unitamente alla questione relativa alle spese, che rimangono tra l’altro decisamente alla portata anche per quel che riguarda le strutture ricettive, i ristoranti, la street food, i negozi, ecc., ovviamente un altro vantaggio è la breve durata del volo, pari a circa 1 ora e mezza. Considerando questi fattori, Belgrado è particolarmente indicata anche per viaggi brevi, ma scegliere di dedicare a questa città anche più giorni è una scelta felice, anche perché è molto facile poi abbinare a Belgrado altre città della Serbia o di altri Paesi della Ex Jugoslavia, oppure anche organizzare un volo di un paio d’ore per moltissime altre destinazioni.
 
Qualora si decidesse di fermarsi a Belgrado come luogo in cui pernottare e quindi di effettuare escursioni in giornata, le opzioni sono tante: tra queste, segnaliamo l’oasi naturalistica di Ada Ciganlija, il sobborgo dalla forte impronta artistica e romantica di Zemun e la bellissima città di Novi Sad considerata una delle mete più belle del Paese e che ospita ogni anno, nel mese di luglio, uno dei festival musicali più belli e seguiti del mondo, l’EXIT Festival.
 
La moneta in uso in Serbia è il Dinaro Serbo, con 1 euro che equivale a circa 115 dinari e 100 dinari serbi che valgono circa 90 centesimi di euro; per quel che concerne il fuso orario si è a +1 rispetto a Greenwich, per cui a Belgrado si ha lo stesso orario dell’Italia. Relativamente alla cucina, le numerose influenze a livello architettonico, storico e politico si ritrovano anche nelle pietanze, con elementi slavi, russi, ottomani ed europei e un’offerta gastronomica varia e adatta a tutti i gusti a livello internazionale.
 
Per entrare nella Repubblica di Serbia è sufficiente essere muniti di Passaporto o Carta di Identità valida per l’espatrio, ovviamente in buone condizioni, a patto che il soggiorno nel Paese non superi i 90 giorni: in tal caso non occorre il Visto.

ATTRAZIONI

CHIESA DI SAN MARCO E TASMAJDAN

- La capitale serba è un luogo in cui gli edifici di culto hanno una grande importanza e, tra questi, è sicuramente da segnalare l’imponente costruzione della Chiesa di San Marco, eretta nel periodo compreso fra il 1931 e il 1940 e che ancora oggi è fra le principali chiese ortodosse del Paese.

L’interno di questo bellissimo edifico merita una visita anche per la presenza di alcune chicche, come il sepolcro in cui riposa il leggendario eroe Dusan, Zar serbo del Medioevo e figura di grande importanza per la nazione, e anche uno tra i candelabri più grandi del mondo cristiano. Questo splendido luogo di culto merita una visita e, a pochi metri da esso, è da segnalare anche l’antica chiesa russa, di cui è riconoscibile la cupola blu, commissionata dalla comunità russa che dovette abbandonare precipitosamente il Paese dopo la presa di potere dei bolscevichi e la cruenta deposizione dello Zar Nicola: la chiesa venne costruita nel 1924 e fino al 1944 conteneva importanti cimeli delle guerre contro Napoleone e delle battaglie contro i turchi, prima che l’avvento del Comunismo portasse all’abbandono dei simboli delle epoche precedenti.

Spostando lo sguardo ancora più avanti di pochi metri, è possibile notare quel che rimane della TV serba, al centro di un tragico evento: la sede venne infatti distrutta a seguito di un attacco della Nato, con un bombardamento che nel 1999 provocò anche 16 vittime tra i giornalisti. Questi edifici segnano una sorta di simbolico ingresso a uno dei parchi cittadini più celebri, il Parco Tasmajdan, che per secoli venne utilizzato per l’estrazione della pietra bianca, per trasformarsi poi in un cimitero e diventare, nella seconda parte del XIX secolo, l’ippodromo di Belgrado.

Dopo un periodo di degrado, venne rivalutato nel corso degli anni ’30 del Novecento, diventando un parco pubblico a cui gli abitanti sono ancora oggi molto legati, anche per via della presenza di strutture come un centro sportivo, una piscina olimpionica e ampi spazi per poter passeggiare.

La zona si trova vicina al Parlamento Serbo ed è facilmente raggiungibile a piedi anche dal cuore della città, quindi da Piazza della repubblica e da Via Mihailova.

VIA MIHAILOVA

- Anche Belgrado, come ogni capitale che si rispetti, è dotata della classica via dello shopping, con la presenza di chioschetti che vendono dolci e popcorn, negozi di ogni genere, comprese le grandi marche internazionali, bancarelle di souvenir e artisti di strada: si tratta di Ulica Knez Mihailova, ossia Via Mihailova o Via Principe Mihailo. Il personaggio in questione si rivelò decisivo nella cacciata dei turchi dalla città, di cui i serbi ripresero possesso: e proprio fin dal 1867 si pensò di realizzare questa strada.

L’elegante via congiunge due punti di grande interesse, ossia il Parco Kalemegdan e Piazza Terazije, conducendo anche alla vicina Piazza della Repubblica ed è riuscita nell’intento di dare alla capitale un’aria simile a quella delle principali città dell’Europa Centrale.

PIAZZA DELLA REPUBBLICA

- Denominata fino al 1945 “Piazza del Teatro”, nel 1946 quest’area acquisì il nome attuale di “Piazza della Repubblica”. Si tratta di un luogo dal forte valore storico e simbolico, anche per quel che riguarda i tragici fatti della Guerra dei Balcani, poiché proprio qui, il 9 marzo del 1991 il Paese visse una pagina molto triste, con la repressione violenta di una manifestazione contro il governo di Milosevic. Anche qui è presente un omaggio al principe Mihailo Obredovic, la cui statua a cavallo venne realizzata dallo scultore italiano Enrico Pazzi e inaugurata nel 1882.

Lo scultore subì anche critiche severe per alcuni errori anche grossolani, come l’assenza del cappello a coprire la testa dell’eroe: nonostante secondo una versione che circolò per parecchio tempo egli si tolse la vita per il peso delle accuse, lo scultore in realtà fece ritorno in Italia e ringraziò con un’accorata lettera il popolo serbo per gli anni vissuti a Belgrado.

La statua, nonostante l’avvento dei comunisti, rimase saldamente al suo posto. Alle spalle della statua si trova anche l’edifico del Museo Nazionale, mentre alla sinistra della stessa si trova il glorioso Teatro Nazionale.

MUSEO DELLA JUGOSLAVIA E TOMBA DI TITO

- Ogni città ha un passato che riecheggia spesso in strade, vie, edifici e musei e, in tal senso, Belgrado non fa certo eccezione, anzi. A tal proposito è sicuramente interessante dedicare un po’ di tempo al Museo dedicato alla storia della Jugoslavia, fortemente legato alla personalità ingombrante del Maresciallo Tito.

In questa struttura viene dunque narrata la vicenda che, dall’instaurazione della dittatura arriva fino agli inizi degli anni ’90 e alla tragica guerra che ha travolto e sconvolto il Paese e dalle cui ceneri sono sorti i diversi Stati oggi esistenti, tra cui appunto la Repubblica di Serbia. Il museo comprende tre sezioni: il Museo 25 maggio, donato da Tito per festeggiare il proprio compleanno, anche se la data si riferisce al giorno in cui il Maresciallo scampò a un attentato tedesco, e che comprende una sala cinematografica e una collezione di documenti e fotografie; il Vecchio Museo, le cui sale mostrano i doni che Tito ha ricevuto dai suoi ospiti, come artisti o Capi di stato; la Casa dei Fiori, un giardino a cui Tito era molto legato e che oggi ospita anche la sua tomba.

MUSEO NIKOLA TESLA

- La vita e le invenzioni di uno dei più originali geni del periodo a cavallo fra Ottocento e Novecento vengono sapientemente raccontate in questo particolarissimo museo, intitolato per l’appunto a Nikola Tesla, fisico e ingegnere elettrico serbo.

La struttura in questione, pur essendo abbastanza piccola, è davvero molto interessante e merita una visita, anche perché racconta le fasi dell’esistenza di uno dei più grandi scienziati della storia, che visse a lungo a New York e in altre città del mondo, e che presenta una mostra interattiva che consente ai visitatori di riprodurre diversi esperimenti. Venne aperto al pubblico nel 1953 e ospita, tra le moltissime cose interessanti da vedere, anche l’urna con le ceneri di Tesla. L’inventore compare anche su alcune banconote del Dinaro Serbo e a lui è stato intitolato l’Aeroporto Internazionale di Belgrado il 10 luglio 2006, in occasione dell’anniversario numero 150 della sua nascita.

PIAZZA TERAZIJE

- Uno dei luoghi più amati dagli abitanti di Belgrado è Piazza Terazije, che in realtà non è propriamente una piazza: si tratta di uno slargo di dimensioni abbastanza contenute su cui si affaccia uno degli hotel più antichi e famosi della città, l’Hotel Moskva.

Per capire quanto quest’area sia considerata importante, basti pensare che la numerazione degli edifici lungo le vie che la circondano inizia proprio da qui. Il nome di questa particolare piazza deriva dalla parola “Terazi”, con cui i turchi chiamavano le torri, le cisterne utilizzate per trasportare acqua da una zona all’altra: una di queste torri sorgeva qui, sostituita ora dalla fontana Terazjie. A partire da questo punto si è sviluppata ed è cresciuta la Belgrado moderna, con una vocazione più europea.

PARCO KALEMEGDAN E FORTEZZA

- La parola Kalemegdan significa “Fortezza del campo” e rimanda ai tempi della dominazione turca, quando questa vasta area veniva intenzionalmente tenuta vuota, incolta, per consentire una visuale ottimale a chi, da qui, era preposto a difendere la città.

La grande pietra presente poco dopo l’ingresso nel parco ricorda un momento cruciale per la storia del Paese: la lettura dell’editto con cui, il 6 aprile 1867, si concretizzava il passaggio della fortezza dai turchi alle forze serbe guidate dal Principe Mihailo.

Il monumento in questione venne inaugurato nel 1967, in occasione dei cento anni dall’evento. Da segnalare anche il Monumento della Gratitudine verso la Francia, con cui si omaggiava l’appoggio militare, sociale e culturale dato durante la Grande Guerra dalla Francia, rappresentata da una figura femminile in bronzo.

Degni di nota anche la principale porta di accesso alla fortezza, la Porta Stambol, così come il Museo della Guerra e il Museo della Tortura, ma anche la Chiesa Ruzica e la Cappella di Santa Petka.

TEMPIO DI SAN SAVA

- Uno dei simboli indiscussi di Belgrado è il magnifico Tempio di San Sava, la chiesa ortodossa più grande del mondo, posta a circa due chilometri dalla centralissima Piazza della Repubblica. Il maestoso edificio è dedicato a San Sava, figura di grandissimo rilievo per la spiritualità del popolo serbo, tanto che il suo culto è molto antico: frotte di pellegrini partivano alla volta del Convento di Mileseva, luogo destinato al riposo eterno del santo.

La cosa non era vista di buon occhio dalle autorità turche e portò il visir Sinan Pascià a compiere un gesto brutale e clamoroso: far portare le spoglie di San Sava a Belgrado per darle pubblicamente alla fiamme sulla collina di Vracar, al fine di colpire duramente il morale del popolo sottomesso.

L’evento risale al 27 aprile 1594: dopo 300 anni, una volta liberatisi del dominio ottomano, i serbi pensarono di omaggiare il santo costruendo sullo stesso luogo la vecchi cappella si San Sava, la cui costruzione si rivelò lunga e complessa, richiedendo 40 anni, nonostante le dimensioni ridotte. In seguito, nel 1935, si iniziò a concepire l’idea di un tempio enorme da costruire accanto, ma lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e l’avvento del Comunismo paralizzarono fatalmente i lavori, fino a quando, nel 1985, fu possibile riprendere in mano l’ambizioso progetto, anche in conseguenza delle riforme e degli epocali cambiamenti politici in corso.

I lavori non sono ancora terminati e la costruzione continuamente in divenire del tempio di San Sava, oggi, ricorda quella della Sagrada Familia di Barcellona, nell’aver fatto dell’incompiutezza una delle sue prerogative. Il tempio è davvero impressionante, è visitabile gratuitamente ed è meraviglioso anche all’interno; inoltre, è possibile arrivarci comodamente con il tram n. 2 o a piedi dal centro.

TESORI NASCOSTI

MUSEO DELLE ILLUSIONI

- Uno dei tesori nascosti imperdibili che la città offre è questo originalissimo luogo. Piccola avvertenza: è nascosto anche fisicamente, pur trovandosi nel centro della città, potreste perdere qualche minuto in più per trovarlo ma ne vale assolutamente la pena. Se viaggiate con bambini dovrebbe essere in cima alle cose da fare, ma è assolutamente consigliato anche per i più grandi. Si tratta di una struttura che, disposta su due piani e non particolarmente grande, offre diversi giochi di prospettiva, illusioni ottiche e sfide di logica. Tra le esperienze più divertenti, la possibilità di fare foto e video con la vostra testa servita su un piatto che sembra staccata dal resto del corpo! Il biglietto di ingresso, acquistabile in loco, costa circa 7 euro.

STATUA DEL VINCITORE, POBEDNIK. INCONTRO DANUBIO E SAVA

- L’adorato parco cittadini Kalemegdan è uno dei must di Belgrado e ospita tante attrazioni di sicuro interesse: fra queste merita una menzione Pobednik, ossia la Statua del vincitore. Si tratta di una vera chicca, anche per via della curiosa storia di questa scultura.

Su un basamento di 14 metri si erge questa figura, che secondo l’idea originale avrebbe dovuto svettare nella centralissima Piazza Terazije sin dal 1928, per celebrare i decimo anniversario della vittoria nella Prima Guerra Mondiale: il problema è che l’uomo rappresentato è completamente nudo, cosa ritenuta sconveniente per l’epoca.

Di conseguenza, si optò per il trasferimento della statua nel parco in questione, posizionando il Vincitore di spalle rispetto al centro del parco. Oggi Pobednik guarda verso l’esterno e sembra contemplare l’incontro fra i due fiumi principali, ossia il Sava e il Danubio, che mischiano le proprie acque proprio qui, all’esterno del parco.

SKADARSKA, IL QUARTIERE BOHEMIEN

- Un vero gioiellino della città è il quartiere bohemien di Belgrado, chiamato Skadarska, posizionato a poche centinaia di metri da Piazza della Repubblica e quindi facilmente raggiungibile a piedi. Il riferimento principale del quartiere è la via omonima, Skadarska Ulica, in cui si respira un’aria davvero particolare.

In pieno Ottocento era luogo di bettole, taverne e scontri fra gitani, turchi e serbi, dove le scazzottate erano frequenti e l’alcol dominava la scena. Grazie però alla estrema vicinanza dal centro e ai costi molto bassi degli alloggi, il quartiere finì col diventare sempre più popolare, attirando qui anche studenti, artisti e gente senza troppi soldi ma con grandi speranze e motivazioni e vivendo una radicale trasformazione, fino a diventare una delle zone principali per la vita artistica e culturale di Belgrado, ricordando i caffè letterari e i punti di ritrovo dell’Europa centrale.

Un ulteriore cambiamento importante si registrò negli anni ’60 del Novecento, quando una serie di ristrutturazioni portò una ventata di modernità e valorizzò anche aspetti storici, riportando ad esempio i ciottoli per strada e i lampioni, e lasciando al loro posto anche ristoranti che risalgono addirittura alla prima metà del XIX secolo.

Dedicare al quartiere Skadarska qualche ora e, perché no, una cena tipica è una scelta che noi di Enjoy Viaticus consigliamo vivamente.

Video

Via Mihailova, la via dello shopping 
Chiesa di San Marco Belgrado  
Piazza della Repubblica 
Skadarska, il quartiere bohemien 
Parco Kalemegdan e pietra monumento commemorativa 
Terazije e Hotel Mosca 
Museo delle Illusioni 
considerazioni finali e informazioni generalionsiderazioni finali e informazioni generali 
Tempio di San Sava 
Belgrado - Statua Pobednik (il vincitore) nel Parco Kalemegdan 

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